Capo V – Titolo I – Libro Quarto – Codice Civile

Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 262

(aggiornato 2020)

LIBRO QUARTO
DELLE OBBLIGAZIONI

TITOLO I
DELLE OBBLIGAZIONI IN GENERALE

CAPO V
Della cessione dei crediti

Articolo 1260
Cedibilita’ dei crediti.

Il creditore puo’ trasferire a titolo oneroso o gratuito il suo credito, anche senza il consenso del debitore, purche’ il credito non abbia carattere strettamente personale o il trasferimento non sia vietato dalla legge.

Le parti possono escludere la cedibilita’ del credito; ma il patto non e’ opponibile al cessionario, se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione.

Articolo 1261
Divieti di cessione.

I magistrati dell’ordine giudiziario, i funzionari delle cancellerie e segreterie giudiziarie, gli ufficiali giudiziari, gli avvocati, i procuratori, i patrocinatori e i notai non possono, neppure per interposta persona, rendersi cessionari di diritti sui quali e’ sorta contestazione davanti l’autorita’ giudiziaria di cui fanno parte o nella cui giurisdizione esercitano le loro funzioni, sotto pena di nullita’ e dei danni.

La disposizione del comma precedente non si applica alle cessioni di azioni ereditarie tra coeredi, ne’ a quelle fatte in pagamento di debiti o per difesa di beni posseduti dal cessionario.

Articolo 1262
Documenti probatori del credito.

Il cedente deve consegnare al cessionario i documenti probatori del credito che sono in suo possesso.

Se e’ stata ceduta solo una parte del credito, il cedente e’ tenuto a dare al cessionario una copia autentica dei documenti.

Articolo 1263
Accessori del credito.

Per effetto della cessione, il credito e’ trasferito al cessionario con i privilegi, con le garanzie personali e reali e con gli altri accessori.

Il cedente non puo’ trasferire al cessionario, senza il consenso del costituente, il possesso della cosa ricevuta in pegno; in caso di dissenso, il cedente rimane custode del pegno.

Salvo patto contrario, la cessione non comprende i frutti scaduti.

Articolo 1264
Efficacia della cessione riguardo al debitore ceduto.

La cessione ha effetto nei confronti del debitore ceduto quando questi l’ha accettata o quando gli e’ stata notificata.

Tuttavia, anche prima della notificazione, il debitore che paga al cedente non e’ liberato, se il cessionario prova che il debitore medesimo era a conoscenza dell’avvenuta cessione.

Articolo 1265
Efficacia della cessione riguardo ai terzi.

Se il medesimo credito ha formato oggetto di piu’ cessioni a persone diverse, prevale la cessione notificata per prima al debitore, o quella che e’ stata prima accettata dal debitore con atto di data certa, ancorche’ essa sia di data posteriore.

La stessa norma si osserva quando il credito ha formato oggetto di costituzione di usufrutto o di pegno.

Articolo 1266
Obbligo di garanzia del cedente.

Quando la cessione e’ a titolo oneroso, il cedente e’ tenuto a garantire l’esistenza del credito al tempo della cessione. La garanzia puo’ essere esclusa per patto, ma il cedente resta sempre obbligato per il fatto proprio.

Se la cessione e’ a titolo gratuito, la garanzia e’ dovuta solo nei casi e nei limiti in cui la legge pone a carico del donante la garanzia per l’evizione.

Articolo 1267
Garanzia della solvenza del debitore.

Il cedente non risponde della solvenza del debitore, salvo che ne abbia assunto la garanzia. In questo caso egli risponde nei limiti di quanto ha ricevuto; deve inoltre corrispondere gli interessi, rimborsare le spese della cessione e quelle che il cessionario abbia sopportate per escutere il debitore, e risarcire il danno. Ogni patto diretto ad aggravare la responsabilita’ del cedente e’ senza effetto.

Quando il cedente ha garantito la solvenza del debitore, la garanzia cessa, se la mancata realizzazione del credito per insolvenza del debitore e’ dipesa da negligenza del cessionario nell’iniziare o nel proseguire le istanze contro il debitore stesso.

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